Come disdire il contratto del gas?
A volte ci troviamo nella necessità di voler disdire il contratto del gas, per avere la possibilità magari di passare ad un altro fornitore e quindi risparmiare in bolletta. Ma come disdire il contratto del gas? Come disdire Enel gas, per esempio, o effettuare la disdetta con un altro fornitore? Per rispondere a queste domande ci sono varie informazioni da tenere in considerazione, sia per quanto riguarda la modalità con cui effettuare la disdetta sia per ciò che concerne i documenti che dobbiamo fornire. Inoltre sicuramente in molti sono intenzionati a sapere anche quali sono i tempi previsti per una procedura di questo genere. Vediamo come funziona il procedimento per disdire il contratto del gas.
La modalità per la disdetta del gas
Se parliamo in linea generale, quando vogliamo effettuare la disdetta del gas, dobbiamo informare il nostro fornitore, inviando una comunicazione di recesso. La richiesta può essere fatta via e-mail, tramite fax oppure telefonando ai numeri che mette a disposizione il fornitore stesso.
È da tenere presente che occorre fornire alcuni dati fondamentali e alcuni documenti per poter ottenere la cessione del contratto. Dobbiamo fornire i nostri dati personali, quindi facendo riferimento ad un documento di identità valido e ad un codice fiscale. Inoltre dobbiamo indicare il codice cliente, il codice PDR e specificare l’autolettura del contatore.
La disdetta del contratto a causa di trasloco
Una delle situazioni in cui ci possiamo trovare nel disdire il contratto del gas naturale può essere quella dovuta ad un trasloco. In questo caso non dobbiamo fare altro che informare il nostro fornitore alcuni giorni prima.
Procediamo con lo specificare la data di cancellazione che desideriamo. Informiamo il fornitore della lettura del contatore e del giorno della nostra partenza, in modo che la fattura emessa corrisponda ad un effettivo consumo. Circa due settimane prima del trasloco procediamo a sottoscrivere un nuovo contratto nella nostra nuova casa.
Disdire il contratto in caso di cambio di fornitore
In seguito alla liberalizzazione che è avvenuta nel settore energetico, i consumatori possono cambiare fornitore di gas quando lo desiderano. Questa è un’opportunità da considerare, se alcune aziende offrono promozioni interessanti sul prezzo del gas.
In questo caso cambiare fornitore non è assolutamente difficile, perché la nuova società con cui attiviamo il contratto si impegna ad interrompere il contratto in corso e procede con l’avvio di quello nuovo. Una situazione non affatto complicata, visto che si tiene conto di un periodo di preavviso di almeno un mese.
Quali sono le tempistiche
Nel caso della disdetta di un contratto del gas quali sono le tempistiche che di consueto vengono tenute in conto? Teniamo presente a questo proposito che il venditore deve trasmettere la richiesta di disattivazione al distributore normalmente entro due giorni lavorativi.
Poi interviene il distributore, che deve provvedere a disattivare la fornitura. Questa seconda operazione avviene entro cinque giorni lavorativi.
Se la disattivazione avviene oltre il tempo previsto, che è quello che abbiamo indicato, e le cause dell’allungamento dei tempi rientrano nella responsabilità del distributore, il cliente ha diritto ad un indennizzo automatico, se il suo contatore è uno fino alla classe G6.
L’indennizzo corrisponde a 35 euro se la prestazione viene eseguita entro il doppio del tempo. È pari a 70 euro, se la disattivazione è eseguita entro il triplo del tempo, e corrisponde, invece, a 105 euro, se viene impiegato oltre il triplo del tempo.
Quanto tempo si ha per cambiare idea
A volte la decisione di disdire il contratto del gas si prende in seguito al contatto di venditori che girano di casa in casa, proponendo delle offerte competitive. Molti consumatori, però, dopo aver dato un primo loro consenso, si pentono e vorrebbero tornare indietro nella loro decisione.
Secondo la legge, i consumatori hanno un periodo di riflessione di 14 giorni per poter cambiare idea. L’obiettivo di dare un periodo di prova è quello di evitare di intraprendere azioni legali. Pertanto, anche quando in seguito al cambio di fornitore poi vogliamo tornare alle condizioni precedenti, ricordiamoci sempre che non si tratta comunque di una risoluzione di fatto che entra in attivo in maniera improvvisa.