Bolletta non pagata: cosa fare in caso di morosità

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Quando si ha una bolletta non pagata che cosa può succedere? La morosità può diventare un problema, anche perché non dobbiamo dimenticare che molte famiglie italiane oggi si ritrovano in difficoltà nel pagamento della bolletta luce e gas. La crisi ha fatto la sua parte e ogni volta che vengono stabiliti dei tempi indicati per le principali scadenze non è detto che si riesca a pagare in tempo sostenendo i costi che comportano le utenze domestiche di gas e di energia elettrica. Ma cosa succede in questi casi? Scopriamone di più.

Cosa fa il fornitore

In caso di bolletta non pagata, se questa non viene saldata nei tempi indicati, il fornitore, prima di prendere altri provvedimenti, come per esempio la sospensione del servizio, ha il dovere di inviare un’altra comunicazione per richiedere il pagamento.

Molti per esempio a questo riguardo pensano che l’invio avvenga immediatamente. Ma in realtà non è così, perché passano parecchi giorni prima di ricevere un’altra comunicazione, in modo che l’utente abbia la possibilità nel frattempo di mettersi in pari con i pagamenti.

Se questo non avviene, l’iter burocratico prosegue. Infatti quando riceve il sollecito l’utente è tenuto ad effettuare il pagamento. Se non paga ulteriormente, il fornitore invia una raccomandata con ricevuta di ritorno, specificando qual è il tempo utile per il pagamento, prima che la fornitura venga interrotta.

Le tempistiche e i contatti utili

Quali sono i tempi quindi per pagare una bolletta che è passata ad un regime di morosità? A questo riguardo ci sono delle normative molto precise. La legge infatti specifica che il termine deve essere maggiore di 20 giorni. Inoltre deve superare comunque 15 giorni dalla data di invio della comunicazione.

Le tempistiche devono essere indicate precisamente nell’avviso inviato al cliente. Inoltre il sollecito deve includere alcuni dati fondamentali, che possono essere utili al cliente, per regolarizzare la sua posizione.

L’azienda fornitrice deve indicare il telefono, il fax, l’indirizzo di posta elettronica, il Comune e la PEC e deve evidenziare bene la data di sospensione della fornitura nel caso in cui l’utente continui a non pagare.

Per quanto riguarda l’energia elettrica, in particolare, deve essere specificata anche l’opzione della riduzione fino al 15% della potenza massima della fornitura, perché l’utente possa comunque continuare ad utilizzare a livello minimale il servizio.

La differenza fra mercato libero e tutelato nelle conseguenze

Se si paga la bolletta in ritardo, non si è tenuti a pagare soltanto la somma stabilita, ma a questa si aggiungono i vari interessi. Nel mercato tutelato per esempio il fornitore può calcolare gli interessi di mora per tutti i giorni del ritardo. Nel caso del mercato libero gli interessi dipendono dalle condizioni contrattuali.

È da sapere che il cliente deve pagare comunque la bolletta anche se decide di passare ad un altro fornitore, perché non può attivare nuovi contratti se restano in sospeso dei pagamenti.

Ma dopo quante bollette non pagate staccano il gas o staccano la luce? Anche in questo caso ci sono delle conseguenze che possono variare in base al tipo di mercato al quale ci si è rivolti. Nel caso del mercato libero, il numero delle bollette non pagate dopo il quale viene staccato il gas è variabile e dipende dalle condizioni contrattuali.

Nel caso del mercato tutelato, anche una sola bolletta elettrica non pagata può determinare il termine della fornitura. Nel mercato libero, anche per la luce, tutto dipende dalle condizioni contrattuali.

Tuttavia per legge la fornitura di energia non può essere sospesa se il cliente non è stato avvisato tramite una raccomandata del mancato pagamento, se la bolletta va in prescrizione o se il cliente ha presentato al fornitore un reclamo per il malfunzionamento dell’utenza.